Un’esperienza cinematografica scomoda ed emotivamente sfibrante.
Hong Jong-du fuori è grande e grosso, ma terribilmente infantile dentro, un dissociato dalla realtà. Viene condannato, ingiustamente, dopo essere stato incolpato di aver ucciso un uomo guidando ubriaco. Uscito di prigione, mentre decide di reinserirsi nella società lavorando nella fabbrica del fratello, tenta goffamente di porre le sue scuse alla famiglia della persona morta nell’incidente. Qui incontra la figlia della vittima, Han Gong-ju, colpita da un ictus che l’ha costretta su una sedia a rotelle. Un canto d’amore e un’accusa: Lee Chang-dong travolge le convenzioni ciniche della società con l’impetuosità melodrammatica di una storia d’amore impossibile. Un mondo ferocemente utilitarista e la sua morale non possono comprendere la purezza di questa storia perché vi leggerebbero solo orrore e non amore: Jong-du ha avuto il solo torto di aver messo a nudo la sensibilità di una ragazza trattata come un essere privo di sentimenti. Consacrazione del regista a Venezia e di un’immensa Moon So-ri premiata al Lido.
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Note di regia
Raccontare l’amore tra disabilità non è un’impresa facile, ma lo sguardo fine, profondo, ma anche umile, di Lee Chang-dong gli permette di non scadere mai nella banalità e nel sentimentalismo. Così il regista trasforma davanti agli occhi dello spettatore la violenza in amore, soppesando al dettaglio ogni gesto ed equilibrando magistralmente verità e surrealismo. L’interpretazione straordinaria dei protagonisti completa il capolavoro.
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Bio del regista
Lee Chang-dong.
Nato nel 1954 a Daegu, in Corea, Lee Chang-dong si è diplomato in lingua e letteratura coreana presso l’Università di Kyungbuk. Comincia la sua carriera in teatro a vent’anni, poi intraprende una carriera letteraria e di insegnante di liceo diventando uno degli scrittori più in vista della sua generazione. Ma nel 1993, su incoraggiamento del suo amico, il cineasta Park Kwang-su, si unisce come sceneggiatore e aiuto regista alla produzione del film L’Ile Etoilée. Debutta alla regia nel 1996 con il corto Green Fish, nel 2000 firma Peppermint Candy e, nel 2002, Oasis, che varrà a lui e all’attrice protagonista Moon So-ri i premi per la miglior regia e per la migliore interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2004 crea una sua società di produzione, la PinehouseFilm. Il primo film prodotto dalla società sarà il quarto lungometraggio di Lee Chang-dong, Secret Sunshine,presentato in competizione ufficiale a Cannes nel 2007 (l’attrice protagonista, Jeon Do-yeon, vince il premio per la migliore interpretazione femminile). Nel 2009 Lee Chang-dong fa parte della giuria del Festival di Cannes e un anno più tardi, sempre a Cannes, vince il premio per la migliore sceneggiatura con il suo capolavoro: Poetry.
- Dello stesso regista
Biografia
Nel 2009 Lee Chang-dong fa parte della giuria del Festival di Cannes e un anno più tardi, sempre a Cannes, vince il premio per la migliore sceneggiatura con il suo capolavoro: Poetry.