Ultimo schiaffo – Tucker Film
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Ultimo schiaffo

Quando il Natale non è rassicurante!

Virgolette
- Film TV -
Sinossi.

C’è il Natale che tutti conosciamo, quello rassicurante, quello con il presepio, le lucine, l’abete, e poi c’è il Natale di Petra e Jure, decisamente lontano da ogni possibile forma di tepore (sentimentale, spirituale, meteorologico).I due fratelli vivono sottozero, ci sono abituati, ma la gelida temperatura del paesello e dei suoi pochi abitanti comincia a essere un problema: esiste una via di fuga per gente come loro? Esiste un’ipotesi di futuro per una coppia di giovani e scalcagnati tuttofare di montagna? Soldi. Servono soldi. E la provvidenziale scomparsa del cane Marlowe, con relativa garanzia di “lauta ricompensa”, pare promettere meglio dei tanti espedienti quotidiani. Leciti e meno leciti… Dopo Zoran, il mio nipote scemo, Matteo Oleotto continua a misurarsi con i colori placidi e bizzarri della provincia e costruisce un racconto bianco come la neve e nero come i fattacci di cronaca: Ultimo schiaffo. Una partitura (quasi) natalizia dove abitano commedia e tragedia e dove ogni singolo personaggio diventa parte di un rovinoso effetto domino.

  • Note di regia

    Ultimo schiaffo è la storia di un gruppo di perdenti che tentano, ogni giorno, di restare a galla, cercando di vincere il proprio senso di inadeguatezza: vorrebbero tutti qualcosa in più dalla vita, sì, ma nessuno sembra avere la forza necessaria per riuscirci. O, almeno, per crederci a sufficienza. Ovviamente non è un caso che il film sia ambientato durante il periodo natalizio: come resistere alla tentazione di portare in scena un cortocircuito così ghiotto, cioè quello tra il calduccio rassicurante delle feste e la tristezza siberiana dei personaggi? Come resistere alla tentazione di trasformare una ballata di provincia, la mia seconda ballata di provincia dopo Zoran, in una vera e propria dark comedy? Ho girato Ultimo schiaffo pensando a Fargo dei Coen. Non tanto per le complessità narrative e per gli sviluppi polizieschi, quanto per il legame indissolubile tra i protagonisti e l’ambiente: da una parte la montagna americana del Minnesota e del Dakota, con la contea di Cass, dall’altra parte la montagna friulana, con il villaggio minerario di Cave del Predil. Neve, ghiaccio, piccoli e grandi crimini, la natura come antagonista: tutto quello che serve per trasportare gli spettatori altrove. Fuori dalle rotte consuete.

  • Bio del regista
    Matteo Oleotto.

    Matteo Oleotto è nato a Gorizia nel 1977. Nel 2001 si è diplomato attore alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine e nel 2005 si è diplomato regista al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Prima di dedicarsi completamente alla regia, per il piccolo e per il grande schermo, ha lavorato in un call center, in una ditta di traslochi, in un autolavaggio e in una ditta di microcomponenti (senza dimenticare la sua esperienza come bagnino, come assistente notturno, come cameriere, come aiuto cuoco, come giardiniere, come arbitro di basket, come portiere d’albergo, come istruttore di nuoto). Dal 2015 al 2018 è stato il Direttore artistico del Teatro La Contrada di Trieste. Dal 2021 è Presidente dell’Associazione “Cross-Border Film School” con sede a Gorizia. Ultimo schiaffo è il suo secondo film per il cinema, dopo Zoran, il mio nipote scemo, mentre per la tivù ha firmato Volevo fare la rockstar (Rai Due), Eppure cadiamo felici (RaiPlay) e vari episodi di Doc 3 (Rai Uno) e di Maschi veri (Netflix).  


Locandina del film

Biografia

- dalla biografia del regista -
Matteo Oleotto.

Ultimo schiaffo è il suo secondo film per il cinema, dopo Zoran, il mio nipote scemo, mentre per la tivù ha firmato Volevo fare la rockstar (Rai Due), Eppure cadiamo felici (RaiPlay) e vari episodi di Doc 3 (Rai Uno) e di Maschi veri (Netflix).



Ultimo schiaffo è la storia di un gruppo di perdenti che tentano, ogni giorno, di restare a galla, cercando di vincere il proprio senso di inadeguatezza.

Note di regia

- Matteo Oleotto -