I tempi felici verranno presto – Tucker Film
Al cinema
I tempi felici verranno presto

I tempi felici verranno presto, fiaba dell’oggi sul fascino della foresta e della vita selvaggia.

Virgolette
- Paolo Mereghetti, Il Corriere della Sera -
Sinossi.

Prima Tommaso e Arturo, poi Ariane. Tre ragazzi diversi, due epoche diverse, due conflitti diversi, ma l’urgenza è sempre la stessa: fuggire. Lasciarsi alle spalle il mondo, spezzare le regole, tentare di ribellarsi allo stato delle cose. I tempi felici verranno presto, declinando le sfumature della parola “fuga” e immergendole totalmente nella natura, ci racconta una favola. Una favola buia dove sogno e verità si confondono, dove storia e metafora si rincorrono, dove incontriamo boschi e lupi, bellezza e morte, guerre collettive e guerre individuali, evasioni e prigioni. Tommaso e Arturo, alla fine, riusciranno a scappare? E Ariane, che si avvicina troppo alla foresta, riuscirà a tagliare tutti i fili da cui vuole divincolarsi? La grammatica del fantasy e del documentario, sotto lo sguardo attento e libero di Alessandro Comodin, non generano un corto circuito ma una surreale poetica degli opposti, coinvolgendo il pubblico “in un’esperienza profondamente sensoriale”.  

  • Note di regia

    I tempi felici verranno presto nasce da un desiderio molto semplice: filmare delle persone in fuga. Ma anche da un desiderio molto complesso: capire cosa significa filmare persone in fuga. È un interrogativo che ha segnato tutto il mio lavoro di scrittura. Vedevo dei giovani correre, scappare da qualcosa di concreto e al contempo astratto. Una volta girato, ho capito che la minaccia non viene semplicemente da chi ti insegue o da quello da cui stai scappando. Si tratta di qualcosa di più universale. Il film è incentrato sul gesto primitivo di correre, scappare, che ha di per sé una forte carica narrativa. Tutto il film è una variazione sul tema della fuga, che è un istinto a rompere col mondo, con le strutture sociali che ci contengono e costringono. È un modo di essere che mi appartiene, è il mio modo di stare nel mondo. Trascorro gran parte del tempo a nascondermi, a rifugiarmi tra le persone e le cose che amo, a cercare la mia libertà. Per me fare film è una forma di apprendistato.

    Arturo e Tommaso, protagonisti della prima parte del film ambientata durante la guerra, e Ariane, protagonista della seconda parte che si svolge nel presente, hanno un rapporto conflittuale con il mondo che li circonda, e tuttavia lottano per vivere. Ciò che accomuna le due epoche e i diversi personaggi è, innanzitutto, il tema della fuga, la fuga verso la natura, una pulsione vitale verso una vita solitaria condivisa con pochi amici e complici. Le due epoche sono, in secondo luogo, irrimediabilmente legate dal destino dell’essere umano, la morte. Il punto di giunzione tra le due parti del film è la natura, intesa come ricerca dell’assoluto, della bellezza, della fusione con gli elementi, dell’accordo con l’infinito che sta dentro e intorno a ciascuno. È questa tensione verso l’assoluto a rendere eroici i miei personaggi: in guerra totale con l’ordine prestabilito, sono dei ribelli. Tommaso è un rivoluzionario destinato ad essere imprigionato e a fuggire all’infinito. Il conflitto di Ariane, figura reale e mitica insieme, è invece la malattia, che parla dell’individualismo e della solitudine che contraddistinguono l’epoca attuale.

  • Bio del regista
    Alessandro Comodin.

    È nato nel 1982 nelle campagne vicino a Udine. Dopo aver studiato a Bologna e a Parigi, si è diplomato in regia all’INSAS, la scuola nazionale di cinema di Bruxelles, nel 2008. Il suo film di diploma, Jagdfieber, è stato selezionato alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes nel 2009. Nel 2011 realizza L'estate di Giacomo, che riceve numerosi premi nei maggiori festival internazionali, tra cui il “Pardo d’Oro Cineasti del presente” al Festival del Film di Locarno. È anche operatore di macchina e montatore. I tempi felici verranno presto è il suo secondo lungometraggio.


Locandina del film

Biografia

- dalla biografia del regista -
Alessandro Comodin.

Nel 2011 realizza L’estate di Giacomo, che riceve numerosi premi nei maggiori festival internazionali, tra cui il “Pardo d’Oro Cineasti del presente” al Festival del Film di Locarno. È anche operatore di macchina e montatore. I tempi felici verranno presto è il suo secondo lungometraggio.



I tempi felici verranno presto nasce da un desiderio molto semplice: filmare delle persone in fuga. Ma anche da un desiderio molto complesso: capire cosa significa filmare persone in fuga.

Note di regia

- Alessandro Comodin -