Nuovi spunti per rileggere il poeta: raccontare Pasolini in una maniera fresca.
Durante gli anni Quaranta il giovane Pier Paolo Pasolini vive a Casarsa, in Friuli, nel paese di sua madre. In quel periodo scopre il paesaggio friulano, la lingua e le tradizioni del mondo contadino e sperimenta le prime avventure amorose con alcuni giovani del posto. Il contatto con questa realtà lo porta anche all’impegno politico nel Partito Comunista e all’esperienza dell’insegnamento scolastico. La storia di quegli anni viene raccontata da Nico Naldini, poeta e cugino di Pasolini. La vita di Pier Paolo scorre attraverso la voce di Nico, svelando due percorsi di vita inevitabilmente connessi. Entrambi, in quel momento, assorbono la violenza estetica ed erotica di un mondo sconosciuto, che si svela nella sua cruda realtà: un universo che influenzerà tutta la successiva opera pasoliniana.
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Note di regia
Francesco Costabile
Ho scoperto i testi di Pasolini quando studiavo al Centro Sperimentale di Cinematografia e per me è stata una folgorazione. Amado Mio e Atti Impuri ritraggono un mondo ancora puro, incontaminato dal mondo borghese e dalla sfrenata corsa alla modernità. È l’amore incondizionato di Pasolini verso la sua terra e verso i giovani contadini friulani. Sono dei testi in cui Pasolini dichiara apertamente le sue scoperte sessuali, i suoi primi amori, e forse per questo sono rimasti così a lungo nel cassetto.
Durante i miei studi cinematografici ho tentato di adattare Amado Mio nella forma del racconto breve cinematografico, ma con scarso successo. Una rappresentazione di quel mondo oggi è pressoché impossibile semplicemente perché quel mondo non esiste più, è stato cancellato. Dopo circa dieci anni, ho avuto la possibilità di riprendere questa ricerca attraverso l’ultimo testimone ancora in vita di quel mondo. Si tratta di Nico Naldini, cugino di Pier Paolo, scrittore e poeta, colui che più di tutti ha vissuto lo stesso humus poetico di cui si è nutrito Pasolini. Attraverso la sua voce – e i testi di Pier Paolo – ho cercato di far luce su un periodo della sua vita poco conosciuto. Un periodo fondamentale per capire l’intera opera pasoliniana.FEDERICO SAVONITTO
A Pasolini sono stato legato fin dall’adolescenza: sono cresciuto a Codroipo, un paese friulano che si trova oltre il fiume Tagliamento rispetto a Casarsa, il paese della madre di Pier Paolo Pasolini, così importante per la formazione dello scrittore. Mano a mano che l’esplorazione delle mie terre proseguiva mi rendevo conto che i luoghi che più amavo erano già stati luoghi pasoliniani: su tutti il letto del fiume Tagliamento. Vivendo da dodici anni in Sicilia, e sapendo quanto il primo periodo della sua vita sia davvero poco conosciuto, ho sempre voluto raccontarlo. Nel mio primo vero documentario, Diario Danisinni, prendevo spunto dalla forma di certe esplorazioni pasoliniane come Appunti per un film sull’India, e in parte da Comizi d’amore, relazionandomi a gruppi di persone filmate per indagare sul senso di vivere in un luogo rimasto a dinamiche interpersonali preindustriali. Anche negli altri miei lavori successivi, come La fine che non ho fatto e La città sconosciuta, Pasolini è stato sempre sempre presente in forma di archetipo o almeno come fonte di ispirazione. Quando Francesco mi ha proposto di lavorare direttamente sul periodo friulano di Pasolini non ci ho pensato due volte: non potevo sottrarmi da questa tappa del mio percorso. -
Bio dei registi
Francesco Costabile.
Dopo la laurea al DAMS Cinema di Bologna si diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Il suo cortometraggio L’armadio ha ricevuto una menzione speciale ai Nastri d’Argento 2005 ed ha vinto il premio “Visioni Emiliane” a Visioni Italiane 2006. Il cortometraggio Dentro Roma ha vinto il Nastro d’Argento 2006.
Federico Savonitto.
Il documentario L’abito e il volto – Ritratto di Piero Tosi ha vinto il premio del pubblico al Biografilm Festival 2010.Nato nel 1981 a Udine, dopo la laurea a Trieste, con una tesi sperimentale su Wim Wenders, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia. Durante questi anni sviluppa una visione sempre più indirizzata a descrivere gli aspetti invisibili del reale: la relazione dell’individuo con la città, la formazione e trasformazione dell’identità dei personaggi in connessione con il mito e l’archetipo, il contrasto tra vita quotidiana e sogno. Il suo film Pellegrino è stato selezionato al Biografilm Festival 2017 e al Trento Film Festival 2018.

Biografia
Nasce a Cosenza nel 1980. Si laurea al Dams di Bologna e consegue il diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Con il suo cortometraggio Dentro Roma vince il Nastro d’Argento nel 2006.
Federico Savonitto.Dopo la laurea a Trieste, con una tesi sperimentale su Wim Wenders, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia. Il suo film Pellegrino è stato selezionato al Biografilm Festival 2017 e al Trento Film Festival 2018.