Zoran, il mio nipote scemo – Tucker Film
Al cinema
Zoran, il mio nipote scemo

­Una commedia alcolica, e un po’ balcanica, con osterie, parecchio vino, un che di Kusturica e un Giuseppe Battiston al suo massimo storico.

Virgolette
- Nuovo Cinema Locatelli -
Sinossi.

Paolo Bressan trascorre le giornate in osteria. È un quarantenne alla deriva, cinico e misantropo, professionista del gomito alzato e della menzogna compulsiva, che lavora controvoglia in una mensa per anziani e insegue senza successo l’idea di riconquistare Stefania, l’ex moglie. Tutto cambia, però, con l’entrata in scena di Zoran, un bizzarro quindicenne forbito e occhialuto lasciatogli in “eredità” da una lontana parente slovena. Paolo scopre così di essere zio e la cosa lo disgusta. Ma quando si accorge che quello stranissimo nipote è un vero fenomeno nell’arte delle freccette, comincia a ricredersi… Ci riuscirà? Una cosa è certa: Paolo s’è svegliato da un letargo che durava da sempre e ha iniziato a inseguire un riscatto personale. Ma Paolo l’inaffidabile, Paolo l’insopportabile, Paolo l’alcolista, prima di vincere qualsiasi gara di freccette, sarà in grado di sconfiggere se stesso?

  • Note di regia

    Dopo 13 anni trascorsi a Roma ho deciso di ritornare a casa mia, in Friuli Venezia Giulia, per girare il mio primo film. Gli anni trascorsi a Roma mi sono serviti per studiare e per formarmi come regista, ma anche per scrollarmi di dosso le dinamiche del piccolo centro in cui sono nato e cresciuto. Proprio questo distacco e il mio conseguente ritorno mi hanno regalato la lucidità nell’osservarle che altrimenti non avrei avuto. E una grande voglia di raccontarle. In Zoran ho raccontato come le vicissitudini di un uomo che si ritrova improvvisamente costretto a gestire la vita di un nipote s’intreccino a quelle della piccola collettività. Anni fa ho conosciuto un adolescente schivo e timido, con un gran talento per il gioco delle freccette. Soltanto con le freccette in mano e lo sguardo fisso sul bersaglio accettava di trovarsi al centro dell’attenzione di tutti. Nei rapidi minuti in cui si svolgeva il gioco diventava forte e quasi spregiudicato nel relazionarsi con gli altri e nei suoi occhi brillavano lampi d’intelligenza. Terminata la competizione, rientrava sotto l’ombra della sua consueta timidezza. Mi ha molto colpito il modo in cui una grande passione potesse arrivare a cambiare i contorni del carattere di un giovane ragazzo, seppur momentaneamente. E così ho deciso di fare di lui il mio Zoran.

  • Bio del regista
    Matteo Oletto.

    Matteo Oleotto è nato a Gorizia nel 1977. Nel 2001 si è diplomato come attore alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine e, nel 2005, si è diplomato come regista al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Prima di dedicarsi completamente alla regia ha lavorato come telefonista in un call-center, come bagnino, in una ditta di traslochi, in un autolavaggio, come operaio in una ditta di microcomponenti, assistente notturno di un ospedale psichiatrico, cameriere, aiuto cuoco, giardiniere, arbitro di basket, portiere d’albergo, istruttore di nuoto. Come regista ha firmato la fiction Volevo fare la rockstar, per Rai 2, e vari programmi televisivi per La7, Mtv, Rai 3, History Channel. Come attore ha invece preso parte al film Lezioni di cioccolato di Claudio Cupellini.


Locandina del film

Biografia

- dalla biografia del regista -
Matteo Oletto.

Come regista ha firmato la fiction Volevo fare la rockstar, per Rai 2, e vari programmi televisivi per La7, Mtv, Rai 3, History Channel. Come attore ha invece preso parte al film Lezioni di cioccolato di Claudio Cupellini.



Anni fa ho conosciuto un adolescente schivo e timido, con un gran talento per il gioco delle freccette. Soltanto con le freccette in mano e lo sguardo fisso sul bersaglio accettava di trovarsi al centro dell’attenzione di tutti.

Note di regia

- Matteo Oletto -